– Rieccola, guarda, te lo dicevo, ci sono le nuvole che la coprono ma…sbrigati, altrimenti non fai in tempo…ecco, è passata! Ora dobbiamo aspettare altri 35 minuti… –
– 37 minuti-
– 35, 37, che vuoi che sia. Oggi non è proprio la giornata giusta per fare i precisi, Luogotenente, non trovi?-
– Hai ragione ma sai com’è, certe cose non cambiano mai….sento rumore di passi…dici che è lui? Che ce l’ha fatta?-
– Potrebbe essere…ma non che faccia molta differenza…-
– Apritemi, apritemi, sono io! – una voce sussurrò da oltre lo sportello di metallo.
– Ecco entra…siediti qui, tanto il Capitano non si muoverà dal lì per i prossimi…mmm… 30 minuti –
– Ok. Ok. Fa bene…Ora ci barrichiamo qui…ce le abbiamo delle razioni qui? Il centro operativo mi ha assicurato che massimo 48 ore e ci avrebbero recuperato… li elimineranno! Verranno qui, entreranno, li uccideranno tutti e…e torneremo a casa, si! –
– Si Tenente, ma ora siediti dai, stai un po’ calmo –
Mentre il compagno appena arrivato si sedeva, lanciò un’occhiata all’altro uomo, che continuava a fissare l’orizzonte in attesa, e si mise a cercare qualcosa nella piccola stanza. Il Luogotenente aveva un’aria calma, e apriva ogni sportello e ogni cassetto con metodo, prima dando uno sguardo generale al contenuto di ciascuno, e poi tirando fuori ogni pacchetto sigillato, rimettendolo poi ordinatamente al suo posto.
– Mmm, qui abbiamo molte attrezzature elettroniche…i pannelli di ricambio per la centrifuga solare del Laboratorio B…perché mai l’Ammiraglio li teneva nei suoi alloggi? Davvero poco pratico…Thò, guarda, tutti i nostri fascicoli personali! –
– Qualcosa di interessante? –
– No..e non me lo chiedere, mancano ancora 28 minuti…oh, forse ho trovato qualcosa! Del Don Perignon! Hai capito quel francese dell’Ammiraglio? Tutte le volte che ci ha mandato di sentinella al turno notturno per un’innocente partita a poker, e poi lui che se la beveva tranquillo…-
– E’ perfetto, con quello dovremmo farcela a sopravvivere, almeno per quanto riguarda i liquidi…certo, non è l’ideale in quanto alcolico, ma va bene…quando tornerò a casa ne comprerò una cassa, ho deciso…e voi, cosa farete quando tornerete casa? Sinceramente, pensavo sarei tornato come un eroe, come un luminare della scienza… ma non fa niente, davvero, ora ho solo bisogno di riabbracciare mia figlia… Dovrà avere 15 anni ormai… No, aspetta, 16…sarà diventata bella come la madre… Le somiglia molto… A parte i capelli, quelli li ha presi dalla mia famiglia…Lunghi boccoli dorati… Avrà una fila di ragazzi fuori dalla porta, ma una volta superati anche loro, la potrò finalmente riabbracciare… e tanto mi basta… A voi non manca casa? Cosa vi manca?-
– I miei cani. I miei genitori… e tutte le donne che mi sono portato a letto. Ora però fammi concentrare, sto cercando l’equivalente spaziale di tre calici da champagne, e in questo caos non è facile –
– Che belli i cani! Noi non ne abbiamo mai avuti, mia figlia è allergica.. Che razza sono? E quanti anni hanno? Deve essere quasi come avere un figlio, avere un cane… Anche per i cani funziona che assomigliano ai padroni? Me li immagino i tuoi: alti, secchi e brizzolati…me li devi far conoscere quando torneremo, che ne dici? Facciamo tutti insieme un bella cena, io ci metto da bere! Senti e a te cosa manca invece di casa?-
– La pendola del nonno. Mi mancherà molto. Nulla all’universo segna l’ora come quella pendola. Quanto manca Luogotenente?-
– Ancora 23 minuti Capitano.–
Il Luogotenente trovo tre sacchette di plastica fornite di una strana lunga cannuccia, più simili ad accessori post operatori che a dei bicchieri, e vi travasò lo champagne. I tre stavano bevendo in silenzio, concentrati nei loro pensieri, quando il Tenente disse:
– Che succede fra 15 minuti, Capitano? –
-Vedremo casa. –
-Bhe, se è per questo, la vedremo fra qualche giorno, no? –
-Lei crede? Ma parliamo d’altro, per favore, se dobbiamo proprio passare questo tempo a parlare. Che fai Luogotenente? Perché ti muovi a quel modo? L’alcol ti ha già dato alla testa? –
-Ripasso mentalmente la quinta di Beethoven. Tre anni per imparare tutti i tasti giusti… –
Il Tenente bevve un altro sorso dello champagne, quando un pensiero passó sul suo volto e lo costrinse a parlare di nuovo.
-Come li uccideranno secondo voi? Le pistole a gomma non hanno funzionato, i coltelli nemmeno… Pensate useranno le pistole normali? Dite sia il caso di procurarci dei respiratori? –
-Non serviranno. Ho provato e non hanno funzionato. Li ha solo fatti incazzare di più. E infatti è stato per questo che hanno ucciso l’Ammiraglio. Alla sua salute! –
-Allora qualche composto chimico, non so, qualcosa che faccia reazione con la loro… Pelle? Nel caso, ho visto delle tute da lavoro due scompartimenti fa, mentre fuggivo qui… Potrei andarle a prenderle! –
-Naaa. Io arrivo da laboratorio 6. Tutta la scorta di idrogeno liquido e metà dell’ammoniaca non gli hanno fatto nulla –
-Il fuoco? Funzionerebbe, li ucciderebbe e non si potrebbero più riprodurre! –
-Ecco, forse quello si. –
-Ma è impossibile accendere un fuoco da qui dentro! Dovrebbero venire loro con attrezzature specifiche, e sarebbe rischioso, potremmo morire tutti! –
-Allora vorrà dire che dovranno evitare di entrare –
-E operare da fuori? –
-Si. Quanto tempo manca? Riesco a riservarmi un sorso per il Bel Paese, Luogotente? –
10 minuti, Signore –
-Ma come possono operare da fuori? Nel senso, come faranno a farci uscire? Abbiamo delle radio qui? Luogotenente? –
-Nessuna radio qui. Ma ho trovato della frutta secca, se ne volete. –
-Potremmo uscire dal portello di carico Ovest! Li ci sono anche le capsule per i lavori! –
-No, sono andate distrutte quando sono arrivati. Mmm, i miei cani adorano le mandorle, sapete? –
-Allora dall’apertura di servizio del laboratorio 4! Con le tute forse un po’ potremmo resistere… –
-Credo l’epidemia sia iniziata da lì, giusto Capitano? 7 minuti, comunque –
-Ah, Luogotenente, non credo ce la faremo, mi passi quello che resta della bottiglia –
-Aspettate, aspettate, fermi! –
-Ah, maledetto, mi hai fatto cadere il bicchiere! Luogotenente, lo blocchi e mi dia il suo, forza, forse ce la possiamo fare, manca così poco! –
-Ma perchè è così ossessionato da voler vedere casa? Torneremo lì a giorni no? –
-Tienilo fermo e portalo qui. Ecco. Guarda. Guardate tutti e due, ci dovremmo essere quasi, questione di minuti. Tenente, come pensi verranno a prenderci, se tutte le uscite sono chiuse? –
-Apriranno un varco! –
-E pensi che salvarci sia la loro priorità ? –
-Bhè, si… solo prima devono uccidere quelle…Voi sapete già come le uccideranno, vero? Come le uccideranno? Ditemelo! –
-Guarda, qualche decina di secondi e si vedranno le nostre case, …un minuto al massimo, concedeteci questo tempo –
-…Li uccideranno col fuoco da fuori…Vogliono farci saltare in aria!!! Ci daranno fuoco con loro!!! No, non possono farlo! Non possono, devo tornare a casa! Mia moglie, mia figlia, le ho promesso di andare a vedere la Regina quando tornavo, io devo tornare !!! –
– Guarda, eccola lì, la nostra bomba nucleare che si avvicina. Tenente, salutami Her Majesty quando la rincontrerai all’inferno. Luogotenente, facciamo una scommessa. Per me riusciremo a vedere casa un’ultima volta. –
-Non credo Capitano –
-In realtà nemmeno io. Alla vostra signori! –