meno 32… ok, un po’ portatrice d’ansia, questa tipologia di titoli, ma vabbè :)

Tempo strano…non vedo la pioggia che il meteo annunciava, il caldo il solito, forse un pò di fresco vento a salvare il mio povero cervello, preso dagli inizi della politica economica e da un sugone odoroso cotto a  fuoco lento…

Sono arrivata alla conclusione che l’entropia accelerata sia la vera padrona di questo appartamento: giust’appunto dopo un amplio e mattiniero discorso sul “dai, sto ancora un mese, un pochinino di ordine in giro?” , il lavandino chiede pietà.

Politica economica, lavatrice, passeggiata, shopping of shorts, e il lunedì scorre, caldo, inesorabile, verso la sera…

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San Simplicio – 15 maggio / -33

Meno 33 giorni alla partenza. Cioè al ritorno. MI mancherai Cordoba…anche se sai che in questi minuti, subito dopo un saluto,  vorrei solo partire e tornare a casa…ma non è così che otto mesi fa, quasi nove ormai, ho deciso di condurre la mia vita e questa esperienza…anche se l’ultima volta che son tornata io, quei fiori erano molto più belli, fuori dalla stazione, e oggi il caldo li aveva rovinati… ancora due esami, un mese, un viaggio, prima di salutarti…

Ma tu che mi opprimi con la vita, con le rivelazioni inaspettate del ricordarsi a che punto sono riuscita ad arrivare, tu che mi sorprendi, città antica, con le tue dolci tradizioni, e i tuoi fiori sconosciuti, tu che accogli dolce nidi di ridente spensieratezza, mandami un vento fresco dalla finestra, per oggi, che più forte è il caldo, più copioso vapore mi scende dagli occhi, quando mi vibra l’anima, quando la segreta protagonista da romanzo che è in me, come in un classico in bianco e nero, piange, li, alla stazione, guardando un treno che parte, sentendo l’odore di mela e olio nella mia stanza…

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Cordoba, afosa elegante signora

Cos’era quella nuvola di tenebroso agosto che arrivava all’orizzonte? Quali ultime promesse, glorie e fatiche prometti? Vedi, già è sera, e già mi olvido della lavatrice, piena di panni, e son io che in parte ti appartengo, a lasciarmi andare alla tua quotidianità.

Cordoba, arriva Maggio, dolce mese delle tue più belle glorie, dei tuoi tesori più segreti, e aprirai le porte dei tuoi patii, e le strade saranno cinte dalle tue lacrime in fiore, a seguire croci, e poi sarà splendente in te la musica dell’Andalusia…

Cordoba, dolce dama, profetessa con le tue carte, lasciami passeggiare nelle tue vie assolate, lasciami consultare il silenzio dei tuoi colori, conducimi tra il bianco delle tue pareti, e aiutami: il mio cuore è profugo in tempeste e onde che non so ascoltare, domande che non so affrontare, e ti chiedo un altro po’ di saggezza, qualche giorno ancora di quiete, per imparare l’ultima piccola perfezione del volo, ed evitare la triste sorte di Icaro…

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“No olvides reir si ves que nadie lo hace”

“No olvides reir si ves que nadie lo hace”

Tengo que dicer que es una citacion que me ensegno mi companero se piso Javi. Gracias Javi 🙂

 

“Non scordarti di sorridere se vedi che nessuno lo fa”

Devo dire che è una citazione che mi ha mostrato il mio coinquilino Javi. Grazie Javi 🙂

 

Miseriaccia.

 

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What’up to the world?

Non sono una persona che legge tutti i giorni i giornali…

Di solito preferisco  seguirli un pochino, e online, in determinati periodi, quando c’è qualcosa di importante da sapere, e l’informazione va coltivata come il sapere, con più costanza, e con buona volontà di stare al passo col programma…Però ultimamente, non so… Ho come la sensazione che stia cambiando qualcosa… Forse sono queste  proteste, incessanti, in questi paesi così vicini, appena un po’ più in basso dei nostri piedi, che chiedono libertà dall’oppressione, novità, cambiamento, e non si fermano ai confini…

Tunisia, Egitto, Libia, Algeria…

E a casa, e in Spagna, per lo studio o per l’Iva che aumenta e il lavoro che scompare, per storie che ormai non riescono più a metterci i brividi come dovrebbero… Sui leoni d’Inghilterra, sotto le Piramidi, sopra la Torre di Pisa, nel Colosseo, nelle piazze dei toreri, tanti giovani… arrabbiati…

Come era nel ’68?

Come era nel 1848?

Le cose erano diverse, ma forse non tanto. Quando c’è qualcosa che non va, prima o poi qualcuno si stufa.

Però la Giustizia posa su una bilancia sottile.

Forse qualsiasi persona che ha creato la propria epoca tenta di convincere che quello che verrà dopo non sarà mai migliore.

Quanti che hanno costruito il giorno in cui siamo nati, ne sono convinti davvero, e quanti invece lo dicono perché non vogliono che le loro pagine vadano a impolverarsi per lasciare la vetrina a coloro che sono arrivati, son cresciuti, e hanno voglia di scrivere la storia a modo loro?

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Vinagre de Romero…

Semplicemente un aceto balsamico, particolare, dal sapore forte e retrogusto aromatico… Una pennellata di un quadro fatto di sensazioni ed emozioni che poche volte ho l’occasione di osservare. Un museo difficile da raggiungere, il costo alto del biglietto. Ma ogni volta una nuova opera, e non c’è bisogno che venga bollata capolavoro.

L’arte è intima sensazione, privata emozione, è leggere un libro e sentire quello che è scritto, anche se in una lingua straniera.

Parentesi di prelibati piaceri che ci permettono di restare vivi.

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Domani andrò a studiare in biblioteca…

Il Pigiama, per quanto caldo, non fa bene al mio studio, da questa parte del mondo…e magari una bella sveglia presto presto e una camminata per la città, mi rinfrescheranno per bene la testolina per apprendere…

A Cordoba 🙂 Adesso ci sono gli esami, giusto? Ed è anche bello avere strane e strampalate idee, piccoli pasticciosi lampi di creatività caotica, lavatrici da fare e sughi da preparare, anche se non sono sicura di aver voglia di pasta, stasera… Mi sento un pò la piccola fiammiferaia, in questi ultimi giorni…solo, credo che le mie prospettive commerciali siano del tutto opposte alla povera bimba morta congelata al freddo…Piani a breve termine, quei due o tre temi di ogni materia ogni tot giorni, studiare al caldo, magari col pc per svagarsi il giusto, e una passeggiata al secondo piano, giusto per vedere una bacheca, capire quale è, e forse passare finalmente all’ufficio erasmus a controllare dei fogli… Con calma…fa freddo, è fine gennaio e non me la cavo male… Non sono uno scattante e luminoso lampo fucsia, più un lago di cera viola scuro… Ma non mi preoccupo.. è inverno, il tempo giusto per stare al caldo a studiare, dormire con due coperte e leggere un pò, ruminare pensieri mangiando un panino all’insalata formaggio e ketchup…

Con calma, aspetto…

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MMXI

E reduce da tre pagine di schemi riassuntivi sulla guerra dei Trent’anni, stavo riflettendo sui miei obbiettivi per il nuovo anno. Devo dire la verità, un paio di obbiettivi “materiali”, nel senso di cose concrete da fare, li ho già in mente… ma tra un pensiero e l’altro, mi domandavo anche quali altri obbiettivi, più intellettuali, più morali, più “personali” (nel senso letterale che riguarda la mia persona, dato che tutti gli obbiettivi che mi prefiggo, fosse anche svegliarsi la mattina a una certa ora, sono miei personali per definizione 🙂 )voglio per me stessa…

Vado a scrutare l?internazionale su internet, e il suo divertente settimanale, e leggo qualcosa di ispirante(come al solito eh) :

Cancro

21 giugno – 22 luglio

Qualche decina di anni fa, negli Stati Uniti è stata costruita una rete di moderne superstrade per permettere alle automobili di viaggiare più facilmente e velocemente da una città all’altra. Ma come in molte delle loro grandi imprese, gli ingegneri americani non hanno tenuto conto di quello che veramente allieta l’animo umano. Quelle strade sono in genere circondate da edifici orribili o da spazi vuoti. Come ha scritto il giornalista Charles Kuralt: “Il sistema autostradale interstatale ha reso possibile andare da un oceano all’altro, ma senza vedere niente”. Fai in modo che questa non sia la tua metafora operativa per il 2011, Cancerino. Le tue potenzialità di rapido progresso sono notevoli, ma sarebbe un errore procedere con gli occhi fissi sulla meta finale ignorando quello che succede lungo il percorso. Cerca di essere al tempo stesso globale e locale; fantastica sui dettagli mentre ti godi il quadro generale

Come al solito, spunti di riflessione da Brensky(o come diamine si scrive). Particolari, contorni, attitudini… Chi sono in realtà io? Chi è la ragazza che si riflette nello specchio in questo 2011? Sono una brava persona? Faccio il meglio per me? Cerco di essere felice? Dove risiede la mia felicità? Potenzialmente è in ogni attimo. E allora come devo raggiungere la mia felicità in ogni attimo? Come posso realizzare Kosen Rufu ogni giorno? (e, oltre al link, per chi è curioso, io ho un’email e qualche numero di cellulare 😛 )

Ma io, alle persone che ho accanto, gliela do una mano nella vita? Riesco ad essere qualcosa di positivo e buono? So essere per me una stella che si illumina illuminando?

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Rosso Natale…

Mattina di Natale, sono le nove del mattino..Che il caffè faccia effetto per piacere…

Non so perché, ma sembra che ci siano periodi in cui certe domande si standardizzino…a settembre/ottobre era “que taaaaal?todoooo bieeeen?”… Adesso, personalmente, quella che mi hanno rivolto più spesso è “quando rientri?” (sia per domandarmi quando rivado in Spagna, sia per domandarmi quando rientro definitivamente dalla Spagna)… Bhe, signori, sappiate che quando rientrerò lo saprete 🙂 .

Tre giorni a casa, e già mi sembra che non studio da secoli…(bhè in effetti non studio da mercoledì mattina, e sembrano secoli). Ma bisogna darsi da fare, sentire persone, salutare persone, incontrare persone, vedere monumenti, lamentarsi mentalmente di come adesso mi sembri infinito il viaggio fino all’Università, rispetto alla mezz’oretta camminando a passo  sostenuto, Avenida Medina Azhara, “cruzar” Paseo de la Victoria, las Tendillas, Alòfonso XIII, San Pablo e poi a destra (derecha) a plaza Realeyo (mi pare eh…), viuzza, Plaza Magdalena, Calle Historiador Ciccio Bello, sali le scale che è tardi e la prof magari già è in classe!

E qui la colazione si svolge in salone, sotto una luce davvero troppo forte rispetto a quella a cui sono abituata, senza la mia stufetta miracolosa asciuga scarpe, e su una sedia più comoda. Ma il letto è più stretto, non ho la più pallida idea dell’esatta consistenza dei miei armadi, e non sono troppo sicura di poter mandare la lavatrice con tranquillità. Niente aranci per le strade, con il loro colore forte come le tempere ad olio della mia bisnonna, e i festoni natalizi sono più “disorganizzati”, anche se qui, guardando ai mille palazzi, vedi come molti balconi abbiano le proprie lucine (e questo è Natale, con la eNNe maiuscola).

Sentire mamma che dice “se dormi fuori avvisami, eh!” è stato strano…il conto della pizzeria l’altra sera, poi, davvero salato! Ma mi mancava l’aria di casa che ho ritrovato tra mamma che già qualche ora prima di uscire ci dice “ragazzi, stasera, quando rientriamo, per favore ricordatevi di tirare fuori dalla macchina il detersivo, perché ieri ho fatto la spesa ma è troppo pesante, ed ero parcheggiata in doppia fila” (e che doppie file, il 24 mattina, su Viale Libia, per le persone e le loro ultime  compere !). E poi ancora, camminare e vedere gente italiana, sentire gente italiana… Ma anche prima sul trenino tutte le persone sembravano così annoiate? Anche se i turisti che hanno sbagliato la fermata, l’altro giorno, e si erano innamorati del cucciolotto che si portava in braccio una ragazza, se la sono risa per bene :D.

A me servirà un po’ di pazienza, invece, per ri-“acostumbrarmi” a certe cose… speriamo di prenderla con ironia, o almeno di avere troppa strizza per gli esami così da non pensarci troppo…

E non mi sembra, ma manca poco alla fine dell’anno… è tempo di decisioni, di vedere cosa fare a capodanno (per fortuna vestito e borsa già li ho tolti dall’elenco, grazie agli zii e ai nonni…), di rispettare delle “scadenze”, di studio, e di altro, di fare mente locale sui propositi per l’anno nuovo…

E che nel frattempo, per favore, durante le mie “vacanze – studio natalizie”, il Rectorado de la UCO non cambi, e che i delicati fiorellini di Jazmin rimangano lì, ancora profumati nonostante pioggia e freddo, a ricordarmi, quando tornerò “a casa mia” (l’altra mia casa 🙂 ) che posso essere come quei fiori, sbocciare ogni momento, e dare un senso di tranquillità e forza anche solo mostrando al mondo pochi delicati petali bianchi…

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Home Sweet Home

Casa!

E dopo un pezzo a piedi, tre quarti d’ora di treno, la navetta, l’aereo (che è atterrato con ben 40 minuti di anticipo!!!) e la macchina, sono nel nido! (e ho anche una tazza di Audrey Hepburn!!!)

Un salotto luminoso, con i mobili immancabilmente spostati. Casa sembra più…organizzata.. forse le nuove tende, forse i mobili magici che girano e girano, forse semplicemente gli scaffali pieni e organizzati che danno un senso di…sedentario e adulto. Sono abbastanza certa che mio fratello un anno e mezzo fa non avesse tutte quelle schiume da barba e profumi vari.. al massimo aveva un pettine e delle forbicine per le unghie… a un certo punto è anche comparso un deodorante (alla buon ora xD )!

Quanto è pulita la cucina!

La sedia è più comoda…ma qui non c’è una finestra che dia su un cortile (solo il corridoio d’ingresso del palazzo, dove, a quanto mi raccontano, vive gente più strana di quanto pensassi).

E mamma già è a letto…mmm e io invece mi ritrovo in salotto, dato che la scrivania in cameretta è una, e occupata dal mio fratellino. Sono tornata e sono diventata come Giovanni Senza Terra! devo stare attenta, nessun dispotismo, ma ferme convinzioni! alla riconquista di un po’ di spazio…

E qui, se mi gira di uscire alle undici e mezza di sera, mi sa che è un po’ più difficile…

Domani invece colazione nel cuore della città, all’università. Chissà che casino ci sarà in metro :)… Vediamo come e se qualcosa è cambiato…

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